Terra di Simplipam

Il regno a mia immagine e somiglianza.

giovedì 31 luglio 2008

Il regno

Pensavo a Lui e a quello che rappresenta per me. Non saprei dire esattamente cosa sia ma mi piace l’idea che sia qualche cosa e soprattutto mi piace il valore che a questo qualche cosa io do. È un valore particolare, che non si da nè alle cose nè alle persone. E’ il valore dell’essenza, dell’idea, dell’energia. E’ il valore che si da al valore di qualcosa per te. Sai quelle cose specialissime, quei doni sacri che se non ci fossero sarebbe necessario inventarli? Il fatto è che una cosa del genere non si inventa ma esiste e basta perché non potrebbe essere altrimenti. Insieme siamo un'essenza esistente, un'essenza che esiste perché esistiamo insieme.
Io esisto perché lui mi vede per quello che sono. Se così non fosse io non esisterei, sarei altro da quello che sono veramente.
Amo la sua sensibilità e mi irrita la sua fragilità bambina, anzi la sua fragile forza bambina, il suo fragile forte bisogno bambino. Per tutto questo lo odio perché mi ha spaventato e mi ha resa insicura e mi ha costretto a lasciarlo. Lo avrei fatto comunque, lo so. Lo avrei lasciato a causa della sua forza, per la sua temperanza, per la sua saggezza e per la sua testardaggine. Lo avrei lasciato semplicemente perché io mi stanco di esistere in due, in una rapporto predefinito, inscatolato. Io esisto in quel che siamo ora e non potrei esistere in niente di altro. Io non do garanzie di concretezza. Io vivo nell’essenza di qualche cosa che non è materiale ma solo percepibile dai sensi.
In questo rapporto mi lascio toccare, mi lascio desiderare, mi lascio percepire perché sono libera. Sono libera dal dover essere, libera da un ruolo che non mi appartiene, libera dalla prigione delle aspettative deluse. Mi posso permettere di sentire un emozione nascosta perché non sarà ferita o derisa. Ma poi sarò vera? Si può essere veri in un rapporto come questo, in cui il quotidiano non esiste, in cui non si esiste come esseri umani ma solo come spirito? Beh, la risposta non la posso avere e sinceramente non mi importa. E’ il tempo il giudice imparziale che un giorno tirerà le somme. Io ora so di essere fortunata perché pochi al mondo hanno la possibilità di esistere per qualcuno semplicemente per quello che si è. Vivere come spirito puro inquinato dagli eventi. Come essenza di sopravivenza ed adattamento.
Io sono fortunata.
La mia mente è libera da "masturbazioni" mentali. Mi concedo il privilegio di non essere un eletta ma di eleggere. Sicuramente saranno in pochi a meritare il mio voto. Dopo tutto sono pur sempre io la regina del mio regno. Ho bisogno di me e della mia forza il resto fa da decorazione ma la struttura sono io.
Tutto bene, tutto sotto controllo. Non vedo l’ora di non sentirmi indispensabile.
Beh tu, vorrei sapere che diamine aspetti a fare il salto tra gli eletti che si concedono il piacere di eleggere. Il mio mondo ti ricordi che l’abbiamo creato insieme. Il mio regno ha iniziato a esistere con te e le tue sceneggiate mascherate. Ti ricordi chi rappresentavi nel mio mondo? Eri il “consigliere” che ha voluto rischiare di fare il re di un regno che però non gli apparteneva. Il mio regno lo posso governare solamente io. Tu anche dovresti crearti il tuo regno, dovresti proiettarti nel tuo regno e costituirti Re assoluto, ti eleggo Re del tuo mondo. Dettar legge nel tuo mondo e prendere me come tua consigliera. Un Re e una Regina di due mondi separati che esistono perché l’uno sa l’esistenza dell’altro e perché si autogovernano con il consiglio del consigliere. Spesso questo consiglio ci mette tempo a diventare legge ma purtroppo è così che vanno le cose. I consigli devono necessariamente passare per tappe esistenziali prima di poter diventare effettive leggi di vita di un regno. Benvenuto nel regno dei regni. Benvenuto nel mondo in cui le cose si fanno perché non puoi fare altrimenti e perché, il tuo bene, nel rispetto degli altri, è l’unico valore esistente. Creati le tue leggi e ricordati che come Re puoi cambiarle come e quando vuoi. Sentiti libero di sperimentare, sentiti libero di poter essere quello che sei e soprattutto di poter cambiare se qualche cosa non ti va bene. Sentiti libero da presunti creatori in quanto oltre ad essere Re sei anche Dio.