Terra di Simplipam

sabato 27 settembre 2008
All you need is love, Beatles
Love, love, love, love, love, love, love, love, love.
There's nothing you can do that can't be done.
Nothing you can sing that can't be sung.
Nothing you can say but you can learn how to play the game
It's easy.
There's nothing you can make that can't be made.
No one you can save that can't be saved.
Nothing you can do but you can learn how to be in time
It's easy.
All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.
Love, love, love, love, love, love, love, love, love.
All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.
There's nothing you can know that isn't known.
Nothing you can see that isn't shown.
Nowhere you can be that isn't where you're meant to be.
It's easy.
All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.
All you need is love (all together now)
All you need is love (everybody)
All you need is love, love, love is all you need.
Let it be, Beatles
When I find myself in times of trouble
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be.
And in my hour of darkness
She is standing right in front of me
Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be.
Whisper words of wisdom, let it be.
And when the broken hearted people
Living in the world agree,
There will be an answer, let it be.
For though they may be parted there is
Still a chance that they will see
There will be an answer, let it be.
Let it be, let it be. Yeah
There will be an answer, let it be.
And when the night is cloudy,
There is still a light that shines on me,
Shine on until tomorrow, let it be.
I wake up to the sound of music
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom, let it be.
Let it be, let it be.
There will be an answer, let it be.
Let it be, let it be,
Whisper words of wisdom, let it be
Imagine, John Lennon
Imagine there's no heaven,
it's easy if you try,
no hell below us,
above us only sky.
Imagine all the people,
living for today yu-huh.
Imagine there's no countries,
it isn't hard to do,
nothing to kill or die for,
and no religion too.
Imagine all the people,
living life in peace yu-huh.
You may say I'm a dreamer
but I'm not the only one
I hope some day you'll join us,
and the world will be as one.
Imagine no possesions,
I wonder if you can,
no need for greed or hunger,
a brotherhood of man.
Imagine all the people,
sharing all the world yu-huh.
You may say I'm a dreamer ...
mercoledì 24 settembre 2008
Bolivia-Chile: la ricerca del paradiso, capitolo3
Finalmente questo lago ci appare per quello che è e presto dimentichiamo il sapore amaro che il lato peruviano delle stesse acque ci aveva lasciato in bocca. Visitiamo la Isla del Sol con i suoi fantastici paesaggi e subito ci toccherà fare i conti con l'iprevedibilità dell'organizzazione boliviana. La barca con cui avevevamo prenotato il rientro per motivi ignoti non viene a prenderci e quindi ci troviamo costretti a trovare un nuovo passaggio finendo con il rimanere nel bel mezzo del lago a corto di benzina e in attesa di essere salvati da una barca di passaggio e riportati a Copacabana. Nell'isla del Sol faremo la conoscienza di Martina e Alessia coloro che si riveleranno delle ottime compagne di viaggio e che ci accompagneranno fino a Buenos Aires.
Da Copacabana si parte alla volta di La Paz dove, grazie alle due new entris, conosceremo due italiani in Bolivia da un po è in servizio presso una ONG, due persone che subito ci piacciono e che ci trasmettono molta energia positiva. Per merito l'oro avremo la possibilità di assaggiare dopo ormai infinito tempo, del parmigiano reggiano e per questo gli saremo per sempre infinitamente grati!!
Da La Paz il viaggio prosegue e in picchiata (svariate ore di bus)passiamo da 4000mt a quota 416mt raggiungendo Santa Cruz de la Sierra, epicentro oggi di tutti i disordini che stanno affliggendo il paese. Passiamo dal freddo al caldo e nonostante il grosso sbalzo la cosa non sembra dispiacerci. Purtroppo io arrivo con 38 di febbre e credo che la colpa sia stata della stanchezza accumulata nel lungo viaggio.
Da santa Cruz sulle orme del Chè (Guevara)raggiungiamo Vallegrande dove il corpo del Chè è stato sepolto per lungo tempo (ora le sue spoglie sono state trasferite a Cuba)e dove sul famoso lavatoio fu esposto per le foto dei giornalisti che comunicheranno al mondo la sia "fine".
da Valle grandea partiamo alla volta de La Higuera sperduto villaggio di contadini dove il Chè è stato catturato e poi ucciso.
In questo villaggio abbiamo avuto la possibilità di parlare con una vecchia e un vecchiuo che erano presenti e quei giorni torribile che segnarono la vita di un grande personaggio ma che al tempo stesso hanno permesso che si creasse un mito che tuttavia sopravvive.
Torniamo a Santa Cruz e a seguito di alcuni disordini politico-sociali siamo costretti da un coprifuoco a rimandare la nostra partenza di qualche gg. Tali disordini ci impediranno anche di visitare Sucre, la capitale.
Arriviamo ad Uyuny villaggi sperduto nel nulla ma al bordo del fantastico "Salar de Uyuni" desero di sale di 12000m2 (il più grande del mondo)e punto di partenza per organizzare il fantastico Tour di tre gg nel deserto di sale che ci porterà fino al Confine con il Chile.
Dopo queste delizie paesaggistiche arriviamo a San Pedro de Atacama in Chile che non si può dire certo essere da meno. E' qui in questo estremo nord del Chile che si trova il deserto di Atacama considerato il più arido del mondo. In queste zone trovare una forma di vita è veramente molto ma molto difficile ma lo spettacolo è comunque assicurato dai paesaggi "lunari" che ti circondano.
Solo tre gg. ci tratteniamo in questa zona, giusto il tempo di qualche escursione e poi via verso la prossima destinazione...l'Argentina.
Anche la Bolivia e il Chile possiamo considerarle una meravigliosa esperienza ma di paradiso hai nostri occhi ancora non si vede traccia ma...la ricerca continua.
martedì 23 settembre 2008
Perù: la ricerca del paradiso, capitolo 2
il tempio del sole e della Luna oltre a molti paesini lungo il percorso.
Scendiamo verso Lima passando per Haraz dove decidiamo di fermarci qualche tempo per far visita al famoso sito di "Chavin de huantar" e per approfondire anche l'aspetto naturalistico cimentandoci in un treking di 3 gg nel parco Hascaran. Esperienza magnifica dove però la nostra tenacia è stata messa a dura prova da un freddo glaciale sopratutto la sera e la notte dove si sfioravano i -10 con un equipaggiamento per nulla adeguato. Per fortuna siamo sopravvissuti.
Arriviamo a Lima da dove, dopo una frettolosa visita (odiamo le grandi città), ci prepariamo per affrontare 22 ore di pulman per raggiungere Cusco, base di partenza per arrivare al famoso Machu Pichu. Il viggio decidiamo di farlo in prima classe per concederci qualche comodità in più con la speranza di non arrivare distrutti a destinazione. Naturalmente arriveremo comunque stanchissimi sopratutto a causa del mal d'auto dovuto alle infinite curve e tornati che incontreremo durante il viaggio.
I numerosi viaggi in autobus ci permetteranno, a diffrenza dei viaggi in aereo (che eviteremo categoricamente)di godere dei panorami che questo paese offre. I paesaggi andini sono spettacolari e non ti annoiano mai.
Arriviamo a Cusco e ci concediamo un gg di riposo passato sopratutto a dornire dopo di che decidiamo di intraprendere il nuovo viaggio che ci dovrà portare a Machu Pichu e naturalmente decidiamo di avventurarci per la strada più impervia ma anche più economica. In alternativa al treno diretto, ma estremamente caro per il nostro portafoglio, raggiungeremo Agua Caliente dopo una nottata in bus di terza classe, cualche ora in colletivo e tre ore di camminata con zaino in spalle. Il paesino di Agua Caliente era nulla prima che il Machu Pichu fosse trasformato nella grande attrattiva turistica che rappresenta oggi. Attualmente è un susseguirsi di ristoranti e hotel che ogni gg fanno il pienone di visitatori.
Il mattino seguente andiamo a visitare il Machu Pichu e naturalmente rimaniamo esterefatti dalla bellezza del posto. Passiamo tra le rovine l'intera giornata portandoci anche il pranzo al sacco nonostante fosse probito. Meravigliosa esperienza!!
Destinazione successiva Arequipa dove abbiamo un incontro con una coppia di amici che ci ospiteranno a casa l'oro. Dopo qualche gg di rilassamento tra pareti domenstiche ci rendiamo conto che il nostro fisico e la nostra mente ha bisogno di riposare. Sono ormai 4 mesi che siamo in giro e gli ultimi tre sono stati veramente stancanti per cui decidiamo di trovarci una casetta in affitto, un lavoretto come volontari, per pasare il tempo, e l'intenzione a restare per almeno un mese.
Arequipa è una città nel bel mezzo di una vasta zona desertica a circa 2000 mt di altitudine dove il livello di piovosità è circa 0 (zero). La città è carina e piacevole e questo ci permetterà di trascorrere felicemente il mese di riposo. Anche il lavoro di volontariato presso una ONG trascorrera serenamente.
Dopo questo mese in relax partiamo per Puno, ultima tappa prima di passare il confine con la Bolivia costeggiando il lago Titicaca. Puno non lo troviamo così entusiasmante e ci da l'impressione che tutte le sue attrattive turistiche siano in un certo modo costruite ed estremamente forzate.
Anche in Perù, nonostante il piacevole sapore che ci ha lasciato, non siamo riusciti a trovare il nostro paradiso. Lo lasciamo soddisfattissimi, per il meraviglioso viaggio che ci ha permesso di fare, sicuramente arricchiti di una meravigliosa esperienza ma ancora con la fiamma accesa alla ricerca del nostro eden.
venerdì 19 settembre 2008
giovedì 18 settembre 2008
Ecuador: la ricerca del paradiso, capitolo 1°
Occupandomi della cucina ho imparato a fare le tortillas equadoriane, le marmellate, cucinare con il fuoco fatto con la legna e sopratutto a creare pietanze a base di verdura, frutta e riso (unici ingredienti della scarna dispensa). Lasciamo la provincia di Ibarra e la "foresta nublada" per andare in esplorazine della costa dove ci hanno gia avvisato di stare attenti in quanto è una zona ad alto tasso di criminalità. Passiamo una settimana ad Olmedo sulla foce di un grande fiume ospiti di una comunità di pescatori ai quali in cambio costruiamo, "fai da te", un cartellone di segnalazione turistico per il loro ostello. Preannuncio che siamo in zona malarica e sulle foci di un fiume,
in lotta continua con zanzare grosse come gatti e moscerini succhiasangue che ti davano il tormento...spesso ci domandiamo chi ce lo ha fatto fare ma poi nel complesso è stato bello. Ci hanno rimpinzato di pesce fresco e banana fritta quindi andiamo via un po più grassottelli e con qualche "punturina" ;) di moschetto assasino succhiasangue di cui ci porteremo dietro il ricordo per qualche settimana, per fortuna siamo scampati alla malaria. Proseguiamo il viaggio sulla costa percorrendo varie tappe nella provincia di Esmeralda...non ci sembra che da quelle parti possa nascondersi il nostro paradiso terrestre quindi decidiamo di abbandonare la costa e ci dirigiamo verso l'interno decisi a percorrere la zona montuosa delineata dai vari vulcani (numerosissimi). Torniamo a Quito e da li iniziamo la nostra discesa nell'entroterra montano ecuadoriano che per molti aspetti ci piace molto più della costa. I paesaggi sono spettacolari
e la gente molto più disponibile e genuina anche se in tutto l'Ecuador notiamo una certa decadenza che fa sembrare tutti i paesi e le città dei paesi e città fantasma. Tra le tappe degne di una piccola nota non può mancare la Laguna di Quilotoa
e la splendida famigliola da cui abbiamo soggiornato, Baños e le sue acque termali super calde e le sue cascate, Vilcabamba e le valli che la circondano e per finire la particolare atmosfera di Cuenca e del suo lungofiume.
Naturalmente sono molti i posti di questo paese che non abbiamo esplorato e questo lo sappiamo ma gia quasta visita ci ha permesso di capire che qui non avremmo trovato il nostro paradiso e quindi il nostro viaggio è continuato.