Terra di Simplipam

Il regno a mia immagine e somiglianza.

giovedì 18 settembre 2008

Ecuador: la ricerca del paradiso, capitolo 1°

Per l'Ecuador siamo partiti il 19 giugno 2007 con l'intenzione di fermarci un po e imparare un minimo di spagnolo che ci servirà ad affrontare il lungo viaggio che abbiamo intenzione di fare alla ricerca del paradiso. E' a Quito che inizia la nostra avventura a 2850 m di altitudine. Per approfondire la conoscenza di questo paese e imparare un po la lingua decidiamo di fare un mese di volontariato presso un'associazione che si occupa di salvaguardia della natura...diciamo che l'esperienza è stata utile ma sarebbe pututo andare tutto molto meglio. Dopo un mese di vita semi-selvaggia e lavoro di bassa manovalanza ci liberiamo del volontariato ma in compenso mastichiamo un po la lingua e quindi possiamo ritenerci soddisfatti. Io mi sono riscoperta un Robinson Crusoe con una particolare predisposizione alla vita agreste.

Occupandomi della cucina ho imparato a fare le tortillas equadoriane, le marmellate, cucinare con il fuoco fatto con la legna e sopratutto a creare pietanze a base di verdura, frutta e riso (unici ingredienti della scarna dispensa). Lasciamo la provincia di Ibarra e la "foresta nublada" per andare in esplorazine della costa dove ci hanno gia avvisato di stare attenti in quanto è una zona ad alto tasso di criminalità. Passiamo una settimana ad Olmedo sulla foce di un grande fiume ospiti di una comunità di pescatori ai quali in cambio costruiamo, "fai da te", un cartellone di segnalazione turistico per il loro ostello. Preannuncio che siamo in zona malarica e sulle foci di un fiume,

in lotta continua con zanzare grosse come gatti e moscerini succhiasangue che ti davano il tormento...spesso ci domandiamo chi ce lo ha fatto fare ma poi nel complesso è stato bello. Ci hanno rimpinzato di pesce fresco e banana fritta quindi andiamo via un po più grassottelli e con qualche "punturina" ;) di moschetto assasino succhiasangue di cui ci porteremo dietro il ricordo per qualche settimana, per fortuna siamo scampati alla malaria. Proseguiamo il viaggio sulla costa percorrendo varie tappe nella provincia di Esmeralda...non ci sembra che da quelle parti possa nascondersi il nostro paradiso terrestre quindi decidiamo di abbandonare la costa e ci dirigiamo verso l'interno decisi a percorrere la zona montuosa delineata dai vari vulcani (numerosissimi). Torniamo a Quito e da li iniziamo la nostra discesa nell'entroterra montano ecuadoriano che per molti aspetti ci piace molto più della costa. I paesaggi sono spettacolari

e la gente molto più disponibile e genuina anche se in tutto l'Ecuador notiamo una certa decadenza che fa sembrare tutti i paesi e le città dei paesi e città fantasma. Tra le tappe degne di una piccola nota non può mancare la Laguna di Quilotoa

e la splendida famigliola da cui abbiamo soggiornato, Baños e le sue acque termali super calde e le sue cascate, Vilcabamba e le valli che la circondano e per finire la particolare atmosfera di Cuenca e del suo lungofiume.
Naturalmente sono molti i posti di questo paese che non abbiamo esplorato e questo lo sappiamo ma gia quasta visita ci ha permesso di capire che qui non avremmo trovato il nostro paradiso e quindi il nostro viaggio è continuato.

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